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Il progetto PRIN 2017

Progetto Prin 2017

Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN): Writing expertise as a dynamic sociolinguistic force: the emergence and development of Italian communities of discourse in Late Antiquity and the Middle Ages and their impact on languages and societies.

Coordinatore nazionale: Piera Molinelli (Università di Bergamo)
Unità di Ricerca: Università di Bergamo, Università di Cagliari, Università di Chieti-Pescara “G. d’Annunzio”, Università di Napoli “Federico II”
Membri dell’Unità di ricerca di Bergamo: Piera Molinelli (coordinatore), Pierluigi Cuzzolin, Lucia Degiovanni, Chiara Fedriani, Chiara Ghezzi, Federica Guerini, Maria Napoli
Membri dell’Unità di ricerca di Cagliari: Ignazio Putzu (coordinatore), Simone Ciccolone, Maria Cristina Lo Baido, Antonietta Marra, Giuliano Mion, Giulia Murgia, Immacolata Pinto, Nicoletta Puddu, Patrizia Serra, Maurizio Virdis
Membri dell’Unità di ricerca di Chieti-Pescara “G. d’Annunzio”: Francesca Guazzelli (coordinatore), Carlo Consani, Valentina Ferrari, Carmela Perta
Membri dell’Unità di ricerca di Napoli “Federico II”: Rosanna Sornicola (coordinatore), Giovanni Abete, Elisa D’Argenio, Roberto Delle Donne, Rosalba Di Meglio, Mariafrancesca Giuliani, Paolo Greco, Emma Milano, Laura Minervini, Simona Valente, Cesarina Vecchia

Sito generale del progetto: www.mediling.eu

Abstract del progetto

La storia dell’Europa mediterranea è stata per lo più rappresentata e ricostruita sulla base di eventi descritti nelle lingue dominanti in una prospettiva “dall’alto”, all’interno di tradizioni testuali di natura pubblica e di opere letterarie. Ciò ha spesso portato a semplificare eccessivamente le complesse dinamiche esistenti tra pratiche testuali e linguistiche di un dato territorio, la sua organizzazione sociale e il suo ecosistema linguistico.

Il progetto si propone di analizzare in maniera approfondita, dal punto di vista sociolinguistico, alcuni contesti culturali della penisola italiana tra la tarda antichità e il medioevo, adottando una prospettiva “dal basso”, basata sull’esame di un’ampia varietà di testi non letterari prodotti da comunità sociali che condividevano conoscenze pratiche e professionali (ad esempio testi legali e commerciali, memorie, lettere private, testi medici pratici).

Uno degli aspetti innovativi di questa proposta è quello di mettere alla prova su situazioni sociolinguistiche del passato due recenti modelli teorici, Comunità di Pratica e Comunità di Discorso. Una Comunità di Pratica è un insieme di individui che si impegnano sistematicamente in obiettivi comuni facendo riferimento a un repertorio di conoscenze condivise, che include stili, strumenti, concetti. Il repertorio è qui inteso come l’uso della lingua e le sue manifestazioni in testi non letterari, in relazione alla condivisione di convenzioni ortografiche / testuali, linguaggio tecnico, schemi grammaticali, formule fisse e sistemi allocutivi. Il modello della Comunità di Discorso è invece un concetto puramente linguistico, basato essenzialmente su testi categorizzati per genere.

Tali modelli, combinati con analisi linguistiche e testuali dettagliate, saranno applicati a testi prodotti in centri di scrittura di diverso tipo collocati in aree chiave della penisola italiana, tra cui la Langobardia Maior e Minor, la Sardegna medievale e la Toscana, allo scopo di verificare le loro potenzialità interpretative su realtà linguistiche del passato. I risultati saranno di natura teorica ed empirica e contribuiranno ad identificare pratiche culturali e testuali caratterizzate dalla co-costruzione di significato linguistico e significato sociale in un momento cruciale di transizione sociale e linguistica.

In particolare, i principali obiettivi del progetto sono:

  1. identificare fatti linguistici e testuali che sono espressione di dinamiche socioculturali in contesti storici rappresentativi;
  2. verificare se i fatti linguistici e testuali identificati costituiscano prove attendibili per sostenere l’esistenza di Comunità di Pratica / Comunità di Discorso nei contesti considerati;
  3. rivalutare in maniera critica l’impatto e il valore euristico dei moderni quadri teorici elaborati sulla nozione di comunità nell’ambito della sociolinguistica storica.

Per raggiungere questi obiettivi, saranno creati dei corpora rappresentativi di testi in latino e in alcune antiche varietà italo-romanze:

  1. sottocorpus della Langobardia Minor (Unità di Ricerca dell’Università di Napoli “Federico II”), che raccoglierà documenti legali in latino, prodotti nei centri di scrittura bizantini e longobardi dell’Italia meridionale (IX-XII secolo);
  2. sottocorpus della Langobardia Maior (Unità di Ricerca dell’Università di Bergamo), composto di documenti legali in latino, prodotti nei centri di scrittura della Langobardia Maior, con particolare riguardo al territorio bergamasco (VIII-XI secolo);
  3. sottocorpus della Sardegna medievale (Unità di Ricerca dell’Università di Cagliari), che includerà testi prodotti dalle cancellerie giuridiche della Sardegna medievale (XI-XIV secolo), redatti in logudorese, campidanese e arborense;
  4. sottocorpus di testi pratici (Unità di Ricerca dell’Università di Chieti-Pescara “G. d’Annunzio”), in cui saranno raccolti diversi generi di testi pratici: documenti di comunità di mercanti della Toscana (XII-XV secolo) e documenti magico-religiosi e medici prodotti in Italia meridionale tra tardo antico e medioevo;
  5. sottocorpus delle comunità cristiane dell’Italia settentrionale (Unità di Ricerca dell’Università di Bergamo), formato da testi composti da gruppi religiosi che costituivano la struttura portante dal punto di vista sociale e culturale della cristianità tra II e VII secolo.

Lo studio parallelo e comparativo di fenomeni linguistici e testuali effettuato su questi differenti sottocorpora rappresenta una diagnostica affidabile per confrontare in maniera sistematica differenti tipologie di testi pratici e non letterari e mettere in luce le relazioni esistenti tra testi e contesti socioculturali. Tale tipo di analisi può contribuire a migliorare notevolmente la nostra comprensione delle dinamiche socioculturali della transizione dalla tarda antichità al medioevo in aree significative della penisola italiana.