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I Longobardi, una storia linguistica in dissolvenza

Questo sito nasce dalla volontà di un gruppo di ricerca di linguisti generali e linguisti storici, che da tempo si occupa dello studio del latino tardo e volgare e del processo di transizione dal latino alle lingue romanze, di comunicare i risultati delle ricerche effettuate e di informare sulle attività e le iniziative legate a progetti di studio in corso.

All’interno delle tematiche menzionate, il sito è dedicato in particolare alla latinità longobarda, etichetta che richiede molti approfondimenti, alcuni dei quali presentabili soltanto sotto forma di problemi ancora aperti. L’identificazione dei Longobardi è complessa dal punto di vista storico-culturale e linguistico per le numerose zone d’ombra nella documentazione relativa alla loro etnogenesi. Questa si può considerare il risultato di processi di lungo periodo come migrazioni, contatti e osmosi culturali che hanno avuto un carattere non lineare. Nei loro spostamenti dalle aree del Nord Europa sino allo stanziamento nella penisola italiana, i Longobardi dimorarono in vari territori, aggregarono genti diverse e furono esposti ad influenze culturali multiple.

In questo processo di etnogenesi hanno un’importanza primaria gli aspetti linguistici che coinvolgono condizioni di bilinguismo, verosimilmente protratte nel tempo, e dinamiche di sostituzione di lingua la cui cronologia è incerta, nonostante esistano ragioni di natura sociolinguistica per ritenere che si siano determinate in tempi relativamente rapidi. Le forme dell’acculturazione assunsero manifestazioni diverse a seconda dei periodi e delle aree. Di particolare interesse risulta il problema dell’alfabetizzazione in latino e dell’acquisizione di competenze nelle diverse forme della cultura scritta. 

Corona Ferrea di Teodolinda nel Duomo di Monza
Corona Ferrea, V-IX sec. Cappella di Teodolinda, Duomo di Monza. © Museo e Tesoro del Duomo di Monza / foto Raffaello Brà.

Una fondamentale chiave di lettura e interpretazione di questi processi è rappresentata dall’analisi linguistica delle diverse dimensioni delle testualità prodotte da scrittori che sono riconducibili ad un contesto di cultura longobarda. Si tratta, in particolar modo, di testualità in rapporto al diritto e alle prassi legali e di opere letterarie.

L’interesse primario del gruppo di ricerca è rivolto alle testualità prodotte nei centri di scrittura della penisola italiana, nelle loro differenti articolazioni in centri della Langobardia Maior e Minor, che rappresentano la parte più rilevante della documentazione pervenuta. Tuttavia lo studio della latinità longobarda presuppone un’ottica che tenga conto del contesto più ampio delle lingue e delle culture in contatto nei secoli tra la tarda antichità e l’alto medioevo. È quindi imprescindibile la considerazione della latinità balcanica, e più in generale del latino tardo di varia area, del rapporto tra latino e germanico, del contatto con il greco e le altre lingue del Mediterraneo.

Bassorilievo con leone rampante in marmo nel Museo Campano di Capua
Bassorilievo con Leone rampante in marmo, X sec. Capua. © Museo Campano di Capua.

Gli interessi di ricerca

I lavori del gruppo di ricerca sulla latinità longobarda riguardano la morfologia, la sintassi e il lessico delle leggi longobarde, di documenti notarili di varia area della penisola italiana, di opere storiografiche. Gli interessi di studio concernono anche le architetture macrotestuali, le espressioni formulari e i loro modelli e più in generale le continuità e discontinuità delle strutture linguistiche dei testi esaminati rispetto alle forme e alle tradizioni discorsive del latino e delle fasi antiche delle lingue romanze. Le analisi effettuate sono condotte da una prospettiva di metodi e problemi della sociolinguistica storica.

Bassorilievo ornato con elementi floreali a Capua
Bassorilievo ornato con elementi floreali in marmo, seconda metà del IX sec. Capua. © Museo Campano di Capua.