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Il progetto PRIN 2010-2011

Progetto Prin 2010-2011

Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN): L’autorità delle parole. Le forme del discorso precettivo romano tra conservazione e mutamento

Coordinatore nazionale: Roberto Fiori (Università di Roma “Tor Vergata”)
Coordinatore dell’Unità di Ricerca del Dipartimento di Filologia Moderna dell’Università di Napoli “Federico II”: Rosanna Sornicola
Membri dell’Unità di Ricerca: Elisa D’Argenio, Valentina Ferrari, Mariafrancesca Giuliani, Paolo Greco, Daniela Puolato, Simona Valente

Diritto volgare e latinità delle leggi dei regni romano-germanici

Il progetto di ricerca dell’Unità del Dipartimento di Filologia Moderna dell’Università di Napoli “Federico II” si propone di impostare uno studio sistematico della latinità delle leggi dei regni romano-germanici, nel quadro del più generale problema della costituzione di tradizioni di “diritto volgare”. L’analisi si occuperà in maniera sistemica delle leggi visigotiche e longobarde dei secoli V-VII (il Codice di Eurico, la Lex romana Visigothorum, la Lex Visigothorum, l’Editto di Rotari), ma verranno tenuti in considerazione per riscontri intertestuali anche altre leges romano-barbariche coeve (l’Edictum Theoderici, la Lex Burgundionum, la Lex Salica, la Lex Ripuaria).

L’analisi linguistica dei testi menzionati può contribuire a comprendere in maniera articolata il complesso processo di trasformazione del sistema giuridico romano, che si determinò tra V e VII secolo con il costituirsi di tradizioni legislative in rapporto alle nuove organizzazioni politiche dei regni visigoti, burgundi, merovingi, longobardi. L’esame linguistico delle tradizioni legislative visigotiche e longobarde comporterà la considerazione di fonti multiple, ed in particolare i testi dottrinali e legislativi pre-giustinianei, le fonti giustinianee, le fonti bibliche, le Etymologiae di Isidoro di Siviglia, le fonti documentarie e le fonti epigrafiche.

Lo studio sarà condotto su ampi campioni testuali, esaminando il lessico, le strutture morfologiche nominali e verbali, le costruzioni sintattiche e il più complessivo assetto macro-testuale dell’organizzazione in periodi. Saranno esaminate anche le varie dinamiche di rimodellamento non passivo del linguaggio giuridico secondo concezioni retoriche e stilistiche diverse da quelle delle fonti classiche, dinamiche in cui è possibile ravvisare un notevole spettro di registri linguistici. Si prenderà inoltre in considerazione la permanenza dei più o meno numerosi elementi lessicali germanici, non solo di ambito tecnico. Sembra anche utile seguire, in tutti i casi in cui ciò sia possibile, lo sviluppo della terminologia investigata negli eventuali continuatori delle lingue europee di epoca medievale e moderna.